Enrico Rasetschnig, nasce a Roma nel 1953. Con il padre austriaco e la madre italiana, cresce e si forma in un ambiente multiculturale abitando in un paesino sul mare Adriatico, Laurana, vicino all’ex città portuale italiana di Fiume. Dalla nonna materna, pittrice, eredita il talento e la passione per l’arte.
Frequenta studi classici e decide di sperimentare il disegno e la pittura da autodidatta. Riesce a raccogliere la più grande eredità espressionista del secolo appena trascorso, con quella forza ampia e rinascente che caratterizza il nostro autentico contemporaneo.
Il suo rapporto con la superficie d’azione, sembra illimitato. Enrico rompe gli spazi e li travalica, investendoli con ineguagliabile agilità, trascinando vettori e linee di forza che conducono l’osservatore al centro di un’esperienza emozionale, e lo catturano fra movimenti di flusso, avvolgenti, esaustivi e appaganti. In questo gioco di volumi, emerge la spinta propulsiva delle masse che crea l’energia della forma e trasmette visioni di memoria.
I soggetti aerei, gassosi e metamorfici, si snodano su campi di colori bicromici. Le gradazioni vellutate si sdoppiano in dolci e raffinati accostamenti, mentre il grafismo a volte scuro a volte impercettibilmente sfiorato, racconta i moti interiori e i fugaci pensieri, i sogni, le attese, le ribellioni, il dolore, l’infinito anelito dell’umanità.
Nella ricchezza delle tecniche utilizzate dall’artista, si incontrano esperimenti arditi e nuovi nel campo dell’immagine di superficie; i materiali, dall’acrilico all’olio, dalle cere alle spatole, dagli stick al graffiato, in un gioco di ardite sovrapposizioni, trasformano ogni piano di lavoro in “Logos” per lasciare l’impronta del proprio respiro e addentrarsi nel labirinto dell’umano pensiero, a partire dalle coltri dell’io per spingersi poi fuori, nel rumore delle folle.
Enrico Rasetschnig raggiunge, nella sua libertà espressiva, un rapporto finale di grande respiro compositivo. E’ oggi una voce chiara sul tracciato artistico contemporaneo, aperto su ogni fronte di comunicazione, grazie all’ampiezza epocale e generazionale con la quale ha saputo cogliere l’ansia emozionale e la tensione unitiva che attraversa le correnti più autentiche e rappresentative del nostro tempo. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive ottenendo un notevole successo.