Graziano Riccio nasce a Cosenza nel 1979. Si è trasferito a Roma ormai da diversi anni.
Intraprende la strada artistica nel 2016, dando finalmente libero sfogo alla sua passione per la pittura. Utilizza inizialmente gli acrilici su tela e, in un secondo momento, gli acrilici su legno, grazie alla scoperta della spatola stratigrafica sotto la guida del Maestro Internazionale d’Arte Mario Salvo.
La sua arte gira intorno ai seguenti elementi: la deformazione della realtà, l’accentuazione cromatica e l’uso violento dei colori, che richiama molto l’imprinting che ha contraddistinto gli appartenenti al movimento del fauvismo francese.
Gli piace impressionare l’occhio di chi guarda, rapirlo e portarlo all’interno del quadro, utilizzando la libertà nella creazione delle immagini: in alcuni casi sono luoghi e presenze che arrivano deliberatamente dal suo subconscio, in altri casi prende spunto dalla realtà e gli piace trasfigurarla, deturparla e proiettarla in una realtà distopica.
Ha partecipato a numerose mostre nazionali ed internazionali riscuotendo successo di pubblico e critica. E’ presente nel Catalogo dell’Arte Moderna n°56 – Gli artisti italiani dal primo Novecento ad oggi – Editoriale Giorgio Mondadori.
INGRANAGGI SPAZIALI N.1 – spatola stratigrafica e acrilico su tavola – 100×100 cm – 2021
L’opera fa parte di una composizione di quattro quadranti che rappresenta gli ingranaggi spaziali dell’inconscio umano. Quando l’uomo si astrae dalla natura terrena, cade nell’oblio dei sensi e dell’immagini surreali partorite dalla mente. Goduria dei sensi e appagamento degli occhi. Carica di adrenalina che percorre le proprie membra terrene e ascende al sublime.