Massimo Di Manno

Massimo di Manno nasce a Fondi (Latina) il 23 giugno 1962. Quarto di cinque figli da sempre attento alle esigenze e ai bisogni familiari.

Fin da bambino mostra interesse verso l’arte e le sue tante sfumature. Grazie ai sacrifici dei genitori e dei suoi fratelli maggiori, nell’anno scolastico 1980/1981 consegue il diploma di perito tecnico industriale presso l’Istituto Tecnico Industriale “A. Pacinotti” di Fondi. Terminati gli studi inizia a lavorare, dapprima in una nota bottega di scarpe di Fondi, dove ha modo di affinare il suo senso dell’estetica e del gusto, successivamente si dedica con i fratelli all’attività di vendita al dettaglio di frutta e verdura nei mercati rionali del Comune di Roma. Negli anni duemila è assunto come Collaboratore Scolastico presso vari istituti della Provincia di Treviso.

È in questo periodo che riscopre le sue doti artistiche, così tanto da iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Si laurea nell’anno accademico 2008/2009 in Arti Visive e Discipline per lo Spettacolo, elaborando la Tesi di Pittura sulle Avanguardie storiche e Marcel Duchamp. Dopo circa dieci anni di lavoro nelle scuole di Treviso, ottiene il trasferimento in Provincia di Latina.

La sua passione per la pittura lo porta a realizzare diverse opere, protagoniste di numerose mostre, premi e pubblicazioni. Oltre agli interessi artistici e culturali ama viaggiare e incontrare nuova gente; una delle sue mete preferite è la Russia, terra da lui tanto amata.

Muore il 29 settembre 2019 all’età di 57 anni per un malore improvviso. Di lui resta vivo il ricordo della sua bontà, allegria e delle sue doti artistiche.


UNA CIOCIARA A PARIGI – matita e pastelli – 54x68x3 cm – 2016

Massimo di Manno, in questa sua opera, omaggia il capolavoro cinematografico di Vittorio De Sica del 1960. Il quadro raffigura una donna forte e determinata che non si lascia scoraggiare dalle difficoltà della vita e, rievocando la bellezza dell’immensa Sophia Loren, pone all’attenzione dell’osservatore la semplicità e l’eleganza femminile. L’artista nel suo immaginario pittorico colloca la “sua” Ciociara all’interno dei salotti parigini, simbolo di bellezza, moda e riscatto sociale del genere femminile.

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